20 Gennaio 2023

La rottamazione delle cartelle esattoriali 2023

La Legge di Bilancio n. 197/2022 ha introdotto delle misure agevolative in favore dei contribuenti debitori del Fisco. Trattasi dello “Stralcio” dei debiti di importo residuo fino ad Euro 1000,00, affidati all’Agente della riscossione dal 1^ gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, e della “Definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1^ gennaio 2000 al 30 giugno 2022”. Analizziamole nel dettaglio.

Stralcio delle cartelle esattoriali fino ad Euro 1.000.

L’articolo 1 commi 222-230 della Legge n. 197/2022 prevede l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, dei singoli debiti affidati all’Agente della Riscossione dalle Amministrazioni statali, dalle Agenzie fiscali e dagli Enti pubblici previdenziali, dal 1^ gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino ad Euro 1.000,00.

Stralcio delle cartelle 2023: quali importi vengono annullati?

Con lo stralcio delle cd. mini-cartelle, vengono azzerrate le cartelle di importo residuo fino ad Euro 1.000,00.

Tale  importo viene calcolato alla data di entrata in vigore della cit. Legge n. 197/2022 sommando le seguenti voci:

  • capitale,
  • interessi per ritardata iscrizione a ruolo e
  • sanzioni.

Non si considerano gli interessi di mora, gli aggi e le spese di procedura.

Dunque, anche per questa misura agevolativa, così come per le precedenti, ciò che conta è il singolo “carico” affidato all’Agenzia delle Entrate Riscossione e non il totale addebitato nella cartella di pagamento.

L’annullamento delle cartelle di importo residuo fino a Euro 1.000,00 avviene automaticamente, senza alcuna richiesta da parte del contribuente.
La norma stabilisce poi che, per gli enti creditori diversi dalle Amministrazioni statali, dalle Agenzie fiscali e dagli Enti pubblici previdenziali:
  1. Lo “Stralcio delle cartelle” riguarda in automatico esclusivamente le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora. Restano invece dovuti il capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle di pagamento.
  2. Per quanto riguarda le sanzioni per violazioni del Codice della Strada e le altre sanzioni amministrative (diverse dalle sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), lo “Stralcio” riguarda esclusivamente gli interessi, comunque denominati e le maggiorazioni. Ciò comporta che restano dovuti la sanzione e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento. 
Inoltre la Legge prevede che gli enti creditori diversi dalle Amministrazioni statali, dalle Agenzie fiscali e dagli Enti pubblici previdenziali, possano stabilire di non applicare lo “Stralcio” (cd. annullamento parziale) e, quindi, di evitare l’annullamento automatico. In tal caso i suddetti Enti, dovranno adottare uno specifico provvedimento e comunicarlo all’Agente della Riscossione entro il 31 gennaio 2023. Lo “stralcio delle cartelle” quindi, esclude dalla sanatoria totale i debiti derivanti dalle multe stradali e dai tributi locali (ad esempio IMU), nonché quelli nei confronti degli Enti previdenziali privati. In quest’ultimo caso saranno gli Enti stessi a decidere se annullare o meni o debiti sotto Euro 1.000,00 antecedenti al 2015.

Stralcio delle cartelle 2023: quali conseguenze?

Con l’istituto in discorso, vengono annullate tutte le cartelle di importo residuo fino ad Euro 1.000,00, come sopra descritte. L’annullamento è automatico: non occorre alcuna presentazione di istanze da parte del contribuente. 

Inoltre la legge di Bilancio ha previsto che dalla data di entrata in vigore della Legge e fino alla data dell’effettivo annullamento (31 marzo 2023)è sospesa la riscossione dei debiti che rientrano nel raggio d’azione dello “stralcio” compresi quelli iscritti a ruolo da enti creditori diversi dalle Amministrazioni statali, dalle Agenzie fiscali e dagli Enti pubblici previdenziali.

Dall’1.1.2023 e fino alla data del 31.3.2023 sono sospese tutte le azioni di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, relative ai debiti in corso di stralcio.

Stralcio delle cartelle 2023: quali debiti sono esclusi?

Non tutti i debiti rientrano nello Stralcio delle mini-cartelle.

Sono esclusi le seguenti tipologie di carichi affidati all’Agente della Riscossione:

  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • le sanzioni comminate da un’ Autorità Penale: multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Definizione agevolata delle cartelle esattoriali 2023.

L’articolo 1, commi 231-252, della Legge n. 197/2022 introduce una nuova “Definizione agevolata” (cosiddetta rottamazione quater) per i debiti contenuti nei carichi affidati all’Agente della Riscossione dal 1^ gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti misure agevolative di cui si è determinata l’inefficacia.

La disposizione prevede la facoltà, per il contribuente, di estinguere i debiti iscritti a ruolo senza corrispondere le somme affidate all’Agente della riscossione a titolo di interessi e sanzioni, interessi di mora nonché il cd. aggio.

Sono da considerare nell’importo dovuto le somme a titolo di capitale, le spese di notifica delle cartelle ed eventuali spese sostenute per le procedure esecutive.

Rispetto alle precedenti, la rottamazione quater risulta particolarmente vantaggiosa in quanto sono annullati non solo le sanzioni e gli interessi di mora, ma anche l’aggio e gli interessi affidati all’ Agente della Riscossione.

Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, comprese quelle per le violazioni del Codice della Strada (tranne le sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali), la rottamazione quater si applica limitatamente agli interessi, comunque denominati, e alle somme maturate a titolo di aggio.

Definizione agevolata delle cartelle 2023: come richiederla?

La domanda di ammissione alla “Definizione agevolata” deve essere trasmessa esclusivamente in via telematica, entro il 30 aprile 2023.  Sul punto si è in attesa che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione indichi le modalità di presentazione della domanda.   

Definizione agevolata delle cartelle 2023: come pagare?

È possibile pagare gli importi oggetto di rottamazione quater:

  • in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023;
  • oppure, in un numero massimo di 18 rate (5 anni). In tale ipotesi le rate scadono il 31 luglio e il 30 novembre 2023, per un importo del 10% ciascuna, e quindi il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno per i successivi quattro anni, con quote tutte di pari ammontare.

Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2% annuo, a decorrere dal 1° agosto 2023.

Inoltre il pagamento delle somme dovute può essere effettuato:

  1. mediante domiciliazione in conto corrente bancario;
  2. mediante bollettini precompilati;
  3. presso gli uffici dell’ Agente della riscossione. 

Come per le precedenti rottamazioni, la definizione agevolata in discorso si perfeziona solo con l’integrale pagamento delle somme dovute.

Sono tollerati ritardi non superiori a 5 giorni con riferimento alla totalità delle rate. Quindi in caso di omesso ovvero insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, anche di una sola rata, la Definizione agevolata risulta inefficace e i versamenti effettuati sono considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

Se il contribuente decade per qualsiasi motivo dalla rottamazione, vengono ripristinati sanzioni, interessi e, si ritiene, anche l’aggio di riscossione. Tuttavia, a differenza del passato, non è previsto il divieto di dilazione del debito residuo che potrà quindi essere oggetto di un piano rateale, secondo le regole ordinarie (sul punto leggi, La rateizzazione delle cartelle esattoriali).

Con la decadenza dalla rottamazione quater si azzerano tutti i benefici della sanatoria.

Definizione agevolata cartelle 2023: quali debiti sono esclusi?

Non rientrano nel beneficio della Definizione agevolata alcune tipologie di carichi, esclusi in ragione della loro natura, e in particolare quelli riferiti a:
  • recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
  • crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.
Per quanto riguarda i carichi degli Enti di previdenza privati, la Legge n. 197/2022 prevede che tali carichi possano rientrare nella Definizione agevolata solo con apposita delibera pubblicata sul sito internet dello specifico Ente, entro il 31 gennaio 2023, e comunicata entro la stessa data all’ Agenzia delle Entrate-Riscossione mediante posta elettronica certificata.

Conclusioni.

Nei prossimi giorni l’Agenzia delle Entrate Riscossione adotterà i provvedimenti di attuazioni delle disposizioni di legge qui analizzate.

Pertanto, se hai ricevuto una cartella o una intimazione di pagamento, ti consigliamo di rivolgerti a professionisti esperti nel settore al fine di verificare se puoi beneficiare delle misure agevolative sopra descritte e quindi valutare come meglio procedere. Ciò anche in considerazione del fatto che, nelle more della presentazione della domanda di rottamazione quater, le procedure di recupero da parte dell’Agente della Riscossione proseguono regolarmente.

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