13 Marzo 2021

Come ottenere il pagamento di una fattura

Nella vita di un imprenditore commerciale, accade spesso che un cliente non paghi una fattura. Tale evento infastidisce, sottrae tempo e concentrazione all’imprenditore che è costretto ad un doppio lavoro: il proprio e quello extra per recuperare il credito. E’ dunque importante trovare una soluzione rapida, poco costosa e che dia una ragionevole probabilità di successo. Vediamo insieme cosa può fare l’imprenditore se il cliente non salda la fattura presentata per il pagamento.

Richiesta di un decreto ingiuntivo

Il creditore – imprenditore ha una posizione privilegiata in quanto, con l’ausilio di un avvocato, può utilizzare la fattura emessa a carico del debitore – cliente e non pagata, per chiedere al Giudice l’emissione di un decreto ingiuntivo che condanni il cliente al pagamento della somma indicata in fattura. Si tratta del cosiddetto procedimento monitorio, che avviene senza il contradditorio delle parti e quindi sulla base di una semplice richiesta unilaterale del creditore. Ai sensi dell’art. 633 c.p.c. infatti, per potere chiedere ed ottenere un decreto ingiuntivo il credito, fondato su prova scritta, deve essere:

  1. CERTO: avere gli elementi che dimostrano l’esistenza e il diritto a ricevere la somma dovuta, ad es. la  fattura;
  2. LIQUIDO: determinato nel suo esatto ammontare;
  3. ESIGIBILE: non deve essere sottoposto a termine o condizione e cioè deve essere scaduto il termine di pagamento della fattura.

Cosa serve per ottenere un decreto ingiuntivo?

Il creditore dovrà consegnare all’avvocato di fiducia:

  • una copia semplice della fattura non pagata intestata al cliente, nonché una copia autenticata dal Notaio della pagina del libro Iva su cui è stata registrata la fattura stessa;
  • eventuali solleciti di pagamento rivolti al debitore;
  • eventuale altra documentazione utile per l’emissione dell’ingiunzione di pagamento.

Quanto dura la procedura?

Generalmente l’emissione del decreto ingiuntivo avviene nell’arco di 1/2 mesi dal deposito del ricorso nella cancelleria del Giudice competente.
Una volta emesso, occorrerà chiedere le copie autentiche per la notifica al debitore.
Di solito tale attività richiede 15/20 giorni. Pertanto, nell’arco di 2/3 mesi il debitore riceve la notifica dell’ingiunzione di pagamento.

Cosa accade dopo la notifica del decreto ingiuntivo?

Il debitore, ricevuto il decreto ingiuntivo, ha 40 giorni di tempo per pagare o proporre un’ eventuale opposizione,  sollevando eccezioni che possono riguardare sia l’esistenza del credito, sia fatti estintivi eventualmente intervenuti: per esempio la prescrizione, la compensazione con l’esistenza di un controcredito, ecc.

Cosa accade se il debitore non si oppone?

Qualora dopo aver ricevuto la notificazione del decreto ingiuntivo il debitore non si oppone, non gli sarà più possibile sollevare eccezioni che avrebbe dovuto proporre nei 40 giorni. Pertanto, il decreto ingiuntivo diventa definitivo e acquisterà efficacia esecutiva (se non già concessa) con la conseguente possibilità per il creditore di poter agire esecutivamente contro il debitore.

A questo punto cosa può fare il creditore?
 
Il creditore potrà quindi iniziare l’esecuzione forzata. Tale procedura, diretta alla soddisfazione concreta del credito, si realizza aggredendo il patrimonio del debitore, al fine di ottenere le somma indicata  nel decreto, oltre alle  spese sostenute e agli  interessi. Il creditore potrà dunque pignorare i conti correnti bancari o postali  del debitore ed ottenere la disponibilità delle somme liquide in essi contenute. In alternativa  potrà aggredire i beni mobili ed immobili del debitore per farli mettere all’asta, convertendo il valore in denaro e chiedendo l’assegnazione delle relative somme.
 

Cosa accade se il debitore si oppone?

Laddove il cliente – debitore si opponga al decreto ingiuntivo, si aprirà una causa ordinaria volta all’accertamento dell’esistenza o inesistenza del credito, a seconda delle eccezioni da questi sollevate. E’ bene precisare che in questo giudizio di opposizione, il creditore assume la qualità di attore sostanziale e pertanto ha l’onere di provare l’esistenza del diritto di credito. Questo aspetto è molto importante e rileva sotto il profilo delle prove: in questo giudizio infatti, le fatture commerciali non hanno più valore di prova, ma al più varranno come indizi. Pertanto, il creditore dovrà dimostrare con precisione l’origine del suo credito, l’esistenza di un contratto, la sua corretta esecuzione e la quantificazione del credito stesso.

E se non si dispone di una fattura?

Il decreto ingiuntivo può essere ottenuto anche senza la presentazione di una fattura non pagata.                                    Il creditore infatti, può utilizzare qualsiasi documento da cui risulta una certa attendibilità del credito.
Si pensi ad uno scambio di email tra l’imprenditore e il cliente in cui quest’ultimo riconosca l’esistenza sia del contratto tra loro stipulato, che delle somme dovute (ad esempio, email inviata dal debitore che chiede la fornitura della merce o la prestazione di un servizio all’ imprenditore).
Si pensi anche al caso dell’ emissione di un assegno o di una cambiale da parte del cliente. In questo caso bisognerà distinguere due ipotesi:

  1. se l’assegno o la cambiale sono stati protestati, non sarà necessario chiedere un decreto ingiuntivo in quanto la legge riconosce efficacia esecutiva a tali titoli, e dunque si potrà agire direttamente con l’esecuzione forzata;
  2. se invece non sono stati  protestati, si potrà chiedere un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, in quanto tali atti contengono un espresso riconoscimento del debito. A tal fine, si consiglia di mostrare al proprio avvocato tutta la documentazione relativa al rapporto intercorso con il debitore, affinchè lo stesso possa consigliarti nel migliore dei modi.

E se non di dispone di alcuna prova scritta per l'emissione di un decreto ingiuntivo?

In questo caso il creditore dovrà iniziare una causa ordinaria, e dunque l’iter sarà più lungo. Se il suo esito sarà positivo, verrà emessa nei confronti del debitore una sentenza di condanna al pagamento della somma dovuta, e successivamente si potrà iniziare la procedura di esecuzione forzata.

Quanto costa la procedura per l'emissione del decreto ingiuntivo?

Oltre al compenso dell’avvocato per l’assistenza legale, occorrerà versare un contributo unificato il cui importo è parametrato all’ammontare del credito per cui si agisce, e una marca da bollo di Euro 27,00, se il valore dell’ingiunzione di pagamento è superiore ad Euro 1.033,01.

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