25 Luglio 2022

L’obbligo alimentare: come si ottiene e quando si estingue

L'obbligo alimentare è una prestazione patrimoniale effettuata da un soggetto obbligato nei confronti del familiare che versi in stato di bisogno. In questo articolo spieghiamo cos'è l'obbligo alimentare, i presupposti, le caratteristiche, chi sono i soggetti obbligati, e come fare per ottenere gli alimenti.

Cos'è l'obbligo alimentare?

L’obbligo alimentare (o diritto agli alimenti) è una prestazione patrimoniale effettuata da un soggetto obbligato nei confronti del familiare che versi in stato di bisogno. Si tratta di un aiuto economico alla parte più debole in ambito familiare allo scopo di fornire i mezzi adeguati a condurre una vita dignitosa.

Per “alimenti” infatti, s’intende tutto ciò che è essenziale alla sopravvivenza di una persona (vitto, alloggio, abbigliamento, cure mediche essenziali, ecc.).

L'obbligo agli alimenti è finalizzato a soddisfare i bisogni primari del familiare che si trova in difficoltà.

L'obbligo alimentare: presupposti e requisiti.

I presupposti e requisiti dell’obbligo alimentare sono:

  1. il legame di parentela o riconoscenza (individuato negli artt. 433 e successivi del codice civile) tra l’alimentando ed il soggetto obbligato;
  2. lo stato di bisogno oggettivo in cui si trova chi avanza la pretesa alimentare (insufficienza o mancanza dei mezzi necessari per soddisfare le esigenze essenziali di vita);
  3. incapacità (parziale o totale) dell’alimentando di provvedere al proprio sostentamento economico in quanto privo di redditi e non in grado di procurarseli;
  4. disponibilità economica dell’obbligato tale da potersi fare carico dell’onere degli alimenti.

In mancanza di tali elementi costitutivi il diritto non può sorgere.

Va inoltre detto che la misura della prestazione alimentare varia in base ai presupposti oggettivi (stato di bisogno dell’alimentando e possibilità economiche dell’obbligato).

L'obbligo alimentare: le caratteristiche.

Il credito legato al diritto agli alimenti è:

  1. irripetibile;
  2. indisponibile;
  3. insequestrabile;
  4. escluso dalla massa fallimentare;
  5. impignorabile, tranne che per causa di alimenti (ai sensi dell’ art. 545 codice civile);
  6. imprescrittibile: non è soggetto a prescrizione ma le annualità scadute si prescrivono in 5 anni;
  7. non soggetto a rinuncia (pur potendo non esercitare il diritto), a transazione, a compromesso.

Inoltre è bene ricordare che l’ obbligo alimentare non va confuso con l’ obbligo di mantenimento. Le due espressioni spesso vengono utilizzate impropriamente come sinonimi, ma in relatà sono due istituti giuridici diversi, seppure entrambi basati sul principio di solidarietà familiare.

A differenza del diritto agli alimenti, il diritto al mantenimento ha un carattere più ampio: è un dovere non vincolato allo stato di bisogno della parte più debole o alla sua incapacità di provvedere al proprio sostentamento. Tiene conto anche del tenore di vita della famiglia e rappresenta un dovere di assistenza materiale e morale che sorge in seno alla famiglia.

Quindi il diritto di mantenimento è strettamente legato al rapporto tra i coniugi e i figli, mentre l’obbligo alimentare si estende ad una più ampia fascia di parenti.

L'obbligo agli alimenti non deve essere confuso con l'obbligo al mantenimento.

L' obbligo alimentare: chi sono i soggetti obbligati?

Ai sensi dell’art. 433 codice civile, sono obbligate alla prestazione alimentare le persone legate da vincolo di parentela, affinità o adozione con l’alimentando in base ad un ordine gerarchico basato sull’intensità del vincolo.

Secondo questo ordine gerarchico sono tenuti all’obbligo alimentare:

  1. il coniuge;
  2. i figli (legittimi, legittimati, naturali, adottivi) e, in loro mancanza, i discendenti prossimi (inclusi quelli naturali);
  3. i genitori o, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, gli adottanti;
  4. le nuore e i generi;
  5. i suoceri;
  6. i fratelli e le sorelle germani (in via primaria) o unilaterali.

La legge n. 76/2016 ha esteso le disposizioni in materia di alimenti anche alle unioni civili e, a certe condizioni, anche in capo al convivente di fatto (sul punto leggi, Il contratto di convivenza). La parte dell’unione civile si colloca al primo posto tra i soggetti obbligati (in alternativa al coniuge), mentre l’ex convivente è obbligato alla prestazione alimentare con precedenza su fratelli e sorelle (dopo discendenti e ascendenti).

La legge stabilisce che l’alimentando debba rivolgersi all’obbligato più prossimo: in caso di impossibilità, potrà rivolgersi agli obbligati di grado più remoto.

L'obbligo agli alimenti, a date condizioni, opera anche nell'ambito delle unioni civili e delle convivenze di fatto.

Come chiedere ed ottenere gli alimenti?

Per ottenere gli alimenti il soggetto che versa in stato di bisogno, con la necessaria assistenza dell’avvocato di fiducia, deve avviare una causa davanti al Tribunale competente contro il soggetto a cui può chiedere gli alimenti.

La prestazione alimentare viene determinata caso per caso, a seconda delle condizioni economiche dei soggetti coinvolti (obbligato e beneficiario) e può essere eseguita mediante la corresponsione di un assegno periodico oppure di un’obbligazione in natura come, ad esempio, l’ospitalità nell’abitazione dell’obbligato.

In caso di problemi e divergenze tra le parti, spetterà al Giudice decidere modalità e misura degli alimenti: nell’attesa, il Giudice può porre a carico dell’obbligato il versamento di un assegno provvisorio in favore del beneficiario.

Il diritto agli alimenti può sorgere anche per volontà delle parti tramite testamento o contratto.

La legge stabilisce che l’alimentando debba rivolgersi all’obbligato più prossimo: in caso di impossibilità, potrà rivolgersi agli obbligati di grado più remoto.

Infine va detto che i parenti tenuti alla prestazione alimentare, se inadempienti, potrebbero incorrere in responsabilità penale per violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 codice penale) ma solo se il diretto interessato presenta querela.

Quando si estingue l'obbligo alimentare?

Nel corso del tempo, la prestazione alimentare può subire delle variazioni in base allo stato di bisogno e alle possibilità economiche dell’obbligato. Può quindi essere aumentata, ridotta o eliminata per decisione del giudice su richiesta della parte interessata.

L’obbligo alimentare si estingue in caso di:

  • decesso dell’alimentando o dell’obbligato;
  • venir meno delle capacità economiche dell’obbligato o dello stato di bisogno dell’alimentando;
  • nuove nozze del coniuge (se gli alimenti sono dovuti dagli affini);
  • condanna alla pena accessoria per reati contro il buon costume e la moralità pubblica.

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