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Il diritto al corretto inquadramento
Individuazione dell'esatto inquadramento
Mansioni superiori
Nel caso in cui il contratto collettivo di riferimento faccia rientrare le mansioni concretamente svolte in un livello superiore a quello formalmente assegnato, il lavoratore avrà diritto non solo alla regolarizzazione del livello ma ad ottenere l’adeguamento retributivo e le differenze retributive dovute all’errato inquadramento.
Sul punto, però è doveroso precisare che il lavoratore avrà diritto a vedersi riconoscere in via definitiva l’inquadramento superiore solamente nel caso in cui:
- abbia eseguito mansioni rientranti in un livello superiore in maniera continuativa e prevalente;
- abbia eseguito mansioni rientranti in un livello superiore per un periodo minimo di sei mesi (o nel differente periodo determinato dal CCNL di riferimento);
- non abbia svolto mansioni superiori per ragioni sostitutive di altro lavoratore in servizio.
Conseguenze del diritto all'inquadramento superiore
Il lavoratore che presenti le caratteristiche sopra indicate avrà diritto ad ottenere:
- l’attribuzione in via definitiva del corretto inquadramento, ossia l’assegnazione del livello corrispondente alla professionalità maturata ed alle mansioni concretamente svolte;
- l’adeguamento del trattamento economico corrispondente, ossia il pagamento della retribuzione prevista per il nuovo livello assegnato;
- il pagamento delle differenze retributive, ove maturate, ossia la differenza tra la retribuzione percepita e quella che il lavoratore avrebbe dovuto percepire se fosse stato correttamente inquadrato.
L’onere della prova circa il diritto ad ottenere l’inquadramento superiore, con tutte le relative conseguenze, spetta al lavoratore il quale dovrà dimostrare quali siano i profili caratterizzanti la mansione svolta, la professionalità maturata, l’attribuzione delle mansioni ad un determinato inquadramento ed infine la continuità per un determinato periodo dello svolgimento delle mansioni superiori.