26 Aprile 2021

L’esecutore testamentario

Generalmente le disposizioni testamentarie vengono attuate dall’erede o dai legatari. Tuttavia, il de cuius per assicurarsi che tutte le volontà espresse nel testamento vengano rispettate alla lettera, può nominare l’esecutore testamentario. Analizziamo insieme tale figura giuridica.

Chi è l'esecutore testamentario?

E’ un soggetto individuato e nominato dal testatore, a cui viene affidato il compito di dare concreta e puntuale esecuzione alle disposizioni di ultima volontà espresse nel testamento.
Si ricorre a tale figura quando il patrimonio ereditario risulta essere particolarmente cospicuo, richiedendo attività specifiche ai fini della suddivisione tra gli eredi e i legatari. Si pensi ad esempio, all’ipotesi in cui il testatore intenda far vendere un immobile agli eredi e devolvere il ricavato in beneficenza: in questa circostanza la nomina dell’esecutore testamento è alquanto consigliata.

Chi può essere nominato esecutore testamentario?

Al testatore è riconosciuta ampia libertà in tal senso, potendo egli scegliere autonomamente un soggetto, in cui ovviamente ripone fiducia, a cui affidare l’attuazione delle sue ultime volontà. Per tale incarico quindi, potrà designare anche coloro nominati eredi o legatari nel testamento. L’importante è che non siano minorenni, interdetti (giudiziali o legali) o inabilitati.

E’ anche ammessa la possibilità di nominare una persona giuridica, che agirà tramite le persone che la rappresentano, potendo affidare l’incarico ad una di esse.

Inoltre, il testatore potrà scegliere di nominare uno o più esecutori testamentari e in quest’ ultimo caso, ripartire tra loro i compiti di cui dovranno occuparsi.

Come nominare l'esecutore testamentario?

L’esecutore testamentario può essere nominato solo all’interno di un testamento.
Non sono richieste formule “sacramentali” per la nomina: l’esecutore infatti, può essere tale anche ove non sia così chiamato nel testamento, ma gli venga affidato il compito di agire in base a quanto scritto nelle disposizioni di ultima volontà.

Come avviene l'accettazione della nomina?

Il soggetto nominato esecutore testamentario dovrà recarsi presso il Tribunale ove si è aperta la successione, e rendere la sua dichiarazione di accettazione dell’incarico.
A tale riguardo, consigliamo di visionare il sito istituzionale del Tribunale competente per verificare la documentazione da consegnare alla Cancelleria a ciò preposta ( es. copia conforme del testamento, certificato di morte e carta d’identità del de cuius, ecc…).

L'esecutore testamentario è obbligato ad accettare l'incarico?

No, l’esecutore testamentario non è obbligato ad accettare l’incarico conferitogli.  A tal fine consigliamo di indicare all’ interno del testamento, anche dei sostituti che possano subentrare all’ eventuale esecutore rinunciante.

La rinuncia dovrà avvenire nelle medesime forme dell’accettazione, e dunque con dichiarazione da rendere avanti al Tribunale competente.

Quali sono i suoi compiti?

L’ esecutore testamentario ha il compito di dare effettiva attuazione alle disposizioni di ultima volontà di cui al testamento. Nello specifico:

  • è tenuto a prendere possesso ed amministrare i beni ereditari;
  • ha l’obbligo di apporre sigilli e procedere all’inventario della massa ereditaria quando i chiamati all’ eredità siano minori, interdetti o inabilitati;
  • al termine dell’attività, è tenuto al resoconto della gestione della massa ereditaria (in caso di colpa sarà tenuto al risarcimento dei danni verso gli eredi e i legatari).

Laddove nell’esercizio dei suoi compiti dovesse commettere gravi irregolarità, ovvero tenere una condotta che ne menomi la fiducia, potrà essere esonerato dall’incarico.

Quanto dura l'incarico di esecutore testamentario?

La legge non prevede una durata per l’incarico. Tuttavia, art. 703 c.c. stabilisce che il possesso dei beni ereditari da parte dell’esecutore non può durare più di un anno, prorogabile solo in seguito all’autorizzazione del Giudice competente. Ad ogni modo, si rappresenta che l’incarico terminerà una volta che l’esecutore testamentario ha adempiuto a tutti i suoi doveri.

L'esecutore testamentario deve essere retribuito?

L’esecutore testamentario non è tenuto a percepire alcun compenso per la sua attività, ad eccezione del rimborso spese sostenute per l’amministrazione dell’eredità. Tuttavia, il de cuius può inserire nel testamento un compenso per il suo incarico. Tale retribuzione verrà posta a carico dell’eredità.

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